1. I fratelli, che lavorano molto lontano e non possono essere presenti in coro nell’ora fissata per l’Ufficio divino,
2. se l’impossibilità in cui si trovano è stata effettivamente accettata dall’abate,
3. recitino pure l’Ufficio divino sul posto di lavoro, mettendosi in ginocchio per la reverenza dovuta a Dio.
4. Così pure quelli, che sono mandati in viaggio, non lascino passare le ore stabilite per l’Ufficio, ma lo recitino come meglio possono e non trascurino l’adempimento del dovere inerente al loro sacro servizio.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
1 aprile |
1 agosto |
1 dicembre |
Capitolo LXXIII – La modesta portata di questa regola – 1, 9 Fine della Regola
Abbiamo abbozzato questa Regola con l’intenzione che, mediante la sua osservanza nei nostri monasteri, riusciamo almeno
Capitolo LXXII – Il buon zelo dei monaci – 1, 12
Come c’è un cattivo zelo, pieno di amarezza, che separa da Dio e porta all’inferno, così ce n’è uno buono, che allontana dal peccato
Capitolo LXXI – L’obbedienza fraterna – 1, 9
La virtù dell’obbedienza non dev’essere solo esercitata da tutti nei confronti dell’abate, ma bisogna anche che i fratelli si obbediscano
Capitolo LXX – Divieto di arrogarsi la riprensione dei confratelli – 1, 7
Nel monastero si deve sopprimere decisamente ogni occasione di arbitri e di soprusi; perciò dichiariamo che non è permesso
Capitolo LXIX – Divieto di arrogarsi le difese dei confratelli – 1, 4
Bisogna evitare in tutti i modi che per qualsiasi motivo un monaco si provi a difendere un altro o ad assumerne in certo modo la protezione,
Capitolo LXVIII – Le obbedienze impossibili – 1, 5
Anche se a un monaco viene imposta un’obbedienza molto gravosa, o addirittura impossibile a eseguirsi, il comando del superiore
Capitolo LXVII – I monaci mandati in viaggio – 1, 7
I monaci, che sono mandati in viaggio, si raccomandino alle preghiere di tutti i confratelli e dell’abate; e nell’orazione conclusiva
Capitolo LXVI – I portinai del monastero – 1, 8
Alla porta del monastero sia destinato un monaco anziano e assennato, che sappia ricevere e riportare le commissioni e sia abbastanza maturo
Capitolo LXV – Il priore del monastero – 11, 22
Quindi, per la tutela della pace e della carità ci è sembrato necessario far dipendere l’ordinamento del monastero unicamente dalla volontà
Capitolo LXV – Il priore del monastero – 1, 10
Accade spesso che la nomina del priore dia origine a gravi scandali, perché alcuni, gonfiati da un maligno spirito di superbia e convinti
Capitolo LXIV – L’elezione dell’abate – 7, 22
Il nuovo eletto, poi, pensi sempre al carico che si è addossato e a chi dovrà rendere conto del suo governo e sia consapevole
Capitolo LXIV – L’elezione dell’abate – 1, 6
Nell’elezione dell’abate bisogna seguire il principio di scegliere il monaco che tutta la comunità ha designato concordemente nel timore