Capitolo XLVIII – Il lavoro quotidiano – 1, 9

Capitolo XLVIII – Il lavoro quotidiano – 1, 9

1. L’ozio è nemico dell’anima, perciò i monaci devono dedicarsi al lavoro in determinate ore e in altre, pure prestabilite, allo studio della parola di Dio.
2. Quindi pensiamo di regolare gli orari di queste due attività fondamentali nel modo seguente:
3. da Pasqua fino al 14 settembre, al mattino verso le 5 quando escono da Prima, lavorino secondo le varie necessità fino alle 9;
4. dalle 9 fino all’ora di Sesta si dedichino allo studio della parola di Dio.
5. Dopo l’Ufficio di Sesta e il pranzo, quando si alzano da tavola, riposino nei rispettivi letti in assoluto silenzio e, se eventualmente qualcuno volesse leggere per proprio conto, lo faccia in modo da non disturbare gli altri.
6. Si celebri Nona con un po’ di anticipo, verso le 14, e poi tutti riprendano il lavoro assegnato dall’obbedienza fino all’ora di Vespro.
7. Ma se le esigenze locali o la povertà richiedono che essi si occupino personalmente della raccolta dei prodotti agricoli, non se ne lamentino,
8. perché i monaci sono veramente tali, quando vivono del lavoro delle proprie mani come i nostri padri e gli Apostoli.
9. Tutto però si svolga con discrezione, in considerazione dei più deboli.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

28 marzo

28 luglio

27   novembre

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Il decimo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non è sempre pronto a ridere, perché sta scritto: “Lo stolto nel ridere alza la voce”…

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Il nono grado dell’umiltà è proprio del monaco che sa dominare la lingua e, osservando fedelmente il silenzio, tace finché non è interrogato, perché …

Capitolo VII – L’umiltà – 55

Capitolo VII – L’umiltà – 55

L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei …

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei …

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe …

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Il quarto grado dell’umiltà è quello del monaco che, pur incontrando difficoltà, contrarietà e persino offese non provocate nell’esercizio dell’obbedienza, …

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Terzo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco per amore di Dio si sottomette al superiore in assoluta obbedienza, a imitazione del Signore, del quale …

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Il secondo grado dell’umiltà è quello in cui, non amando la propria volontà, non si trova alcun piacere nella soddisfazione dei propri desideri, ma si …

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Dobbiamo quindi guardarci dalle passioni malsane, perché la morte è annidata sulla soglia del piacere. Per questa ragione la Scrittura prescrive:

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Ci è poi vietato di fare la volontà propria, dato che la Scrittura ci dice: “Allontanati dalle tue voglie” e per di più nel Pater chiediamo a …

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione…

Capitolo XLVII – Il segnale per l’Ufficio divino – 1, 4

Capitolo XLVII – Il segnale per l’Ufficio divino – 1, 4

1. Bisogna che l’abate si assuma personalmente il compito di dare il segnale per l’Ufficio divino, oppure lo affidi a un monaco diligente in modo che tutto avvenga regolarmente nelle ore fissate.
2. L’intonazione dei salmi e delle antifone, secondo l’ordine prestabilito, spetta, dopo l’abate, ai monaci appositamente designati.
3. E nessuno si permetta di cantare o di leggere all’infuori di chi è capace di farlo in maniera da edificare i suoi ascoltatori;
4. inoltre questo compito dev’essere svolto con umiltà, gravità e reverenza e solo dietro incarico dell’abate.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

27 marzo

27 luglio

26 novembre

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Il decimo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non è sempre pronto a ridere, perché sta scritto: “Lo stolto nel ridere alza la voce”…

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Il nono grado dell’umiltà è proprio del monaco che sa dominare la lingua e, osservando fedelmente il silenzio, tace finché non è interrogato, perché …

Capitolo VII – L’umiltà – 55

Capitolo VII – L’umiltà – 55

L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei …

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei …

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe …

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Il quarto grado dell’umiltà è quello del monaco che, pur incontrando difficoltà, contrarietà e persino offese non provocate nell’esercizio dell’obbedienza, …

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Terzo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco per amore di Dio si sottomette al superiore in assoluta obbedienza, a imitazione del Signore, del quale …

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Il secondo grado dell’umiltà è quello in cui, non amando la propria volontà, non si trova alcun piacere nella soddisfazione dei propri desideri, ma si …

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Dobbiamo quindi guardarci dalle passioni malsane, perché la morte è annidata sulla soglia del piacere. Per questa ragione la Scrittura prescrive:

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Ci è poi vietato di fare la volontà propria, dato che la Scrittura ci dice: “Allontanati dalle tue voglie” e per di più nel Pater chiediamo a …

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione…

Capitolo XLVI – La riparazione per le altre mancanze – 1, 6

Capitolo XLVI – La riparazione per le altre mancanze – 1, 6

1. Se, mentre è impegnato in un qualsiasi lavoro in cucina, in dispensa, nel proprio servizio, nel forno, nell’orto, in qualche attività o si trova in un altro luogo qualunque, un monaco commette uno sbaglio,
2. rompe o perde un oggetto o incorre comunque in una mancanza
3. e non si presenta subito all’abate e alla comunità per riparare spontaneamente e confessare la propria colpa,
4. sarà sottoposto a una punizione più severa, quando il fatto verrà reso noto da altri.
5. Ma se il movente segreto del peccato fosse nascosto nell’intimo della coscienza, lo manifesti solo all’abate o a qualche monaco anziano,
6. che sappia curare le miserie proprie e altrui senza svelarle e renderle di pubblico dominio.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

26 marzo

26 luglio

25 novembre

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Il decimo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non è sempre pronto a ridere, perché sta scritto: “Lo stolto nel ridere alza la voce”…

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Il nono grado dell’umiltà è proprio del monaco che sa dominare la lingua e, osservando fedelmente il silenzio, tace finché non è interrogato, perché …

Capitolo VII – L’umiltà – 55

Capitolo VII – L’umiltà – 55

L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei …

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei …

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe …

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Il quarto grado dell’umiltà è quello del monaco che, pur incontrando difficoltà, contrarietà e persino offese non provocate nell’esercizio dell’obbedienza, …

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Terzo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco per amore di Dio si sottomette al superiore in assoluta obbedienza, a imitazione del Signore, del quale …

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Il secondo grado dell’umiltà è quello in cui, non amando la propria volontà, non si trova alcun piacere nella soddisfazione dei propri desideri, ma si …

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Dobbiamo quindi guardarci dalle passioni malsane, perché la morte è annidata sulla soglia del piacere. Per questa ragione la Scrittura prescrive:

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Ci è poi vietato di fare la volontà propria, dato che la Scrittura ci dice: “Allontanati dalle tue voglie” e per di più nel Pater chiediamo a …

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione…

Capitolo XLV – La riparazione per gli errori commessi in coro – 1, 3

Capitolo XLV – La riparazione per gli errori commessi in coro – 1, 3

​1. Se un monaco commette un errore mentre recita un salmo, un responsorio, un’antifona o una lezione e non si umilia davanti a tutti con una penitenza, sia sottoposto a una punizione più severa,
2. perché non ha voluto correggersi umilmente dell’errore commesso per negligenza.
3. Nel caso dei ragazzi, invece, per una colpa di questo genere si ricorra al castigo corporale.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

25 marzo

25 luglio

24 novembre

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Il decimo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non è sempre pronto a ridere, perché sta scritto: “Lo stolto nel ridere alza la voce”…

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Il nono grado dell’umiltà è proprio del monaco che sa dominare la lingua e, osservando fedelmente il silenzio, tace finché non è interrogato, perché …

Capitolo VII – L’umiltà – 55

Capitolo VII – L’umiltà – 55

L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei …

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei …

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe …

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Il quarto grado dell’umiltà è quello del monaco che, pur incontrando difficoltà, contrarietà e persino offese non provocate nell’esercizio dell’obbedienza, …

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Terzo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco per amore di Dio si sottomette al superiore in assoluta obbedienza, a imitazione del Signore, del quale …

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Il secondo grado dell’umiltà è quello in cui, non amando la propria volontà, non si trova alcun piacere nella soddisfazione dei propri desideri, ma si …

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Dobbiamo quindi guardarci dalle passioni malsane, perché la morte è annidata sulla soglia del piacere. Per questa ragione la Scrittura prescrive:

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Ci è poi vietato di fare la volontà propria, dato che la Scrittura ci dice: “Allontanati dalle tue voglie” e per di più nel Pater chiediamo a …

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione…

Capitolo XLIV – La riparazione degli scomunicati – 1, 10

Capitolo XLIV – La riparazione degli scomunicati – 1, 10

1. Il monaco che per colpe gravi è stato escluso dal coro e della mensa comune, al termine dell’Ufficio divino si prostri in silenzio davanti alla porta del coro,
2. rimanendo lì disteso con la faccia a terra dinanzi a tutti quelli che escono
3. e continui a fare in questo modo fino a quando l’abate non giudichi che ha sufficientemente riparato.
4. Quando poi sarà chiamato dall’abate, si getti ai piedi di lui e di tutti i fratelli per chiedere le loro preghiere.
5. Allora, se l’abate vorrà, potrà essere riammesso in coro al suo posto o a quello designato dallo stesso abate,
6. senza permettersi, però, di recitare un salmo, una lezione o altro, a meno che l’abate glielo ordini.
7. Inoltre al termine di tutte le Ore dell’Ufficio divino, si prostri a terra lì dove si trova
8. e faccia così la sua riparazione, finché l’abate non metterà fine a questa penitenza.
9. Quelli, invece, che per colpe più leggere sono stati esclusi solo dalla mensa, facciano penitenza in coro per il tempo stabilito dall’abate
10. e la ripetano fin tanto che questi li benedica e dica: Basta!

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

24 marzo

24 luglio

23 novembre

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Il decimo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non è sempre pronto a ridere, perché sta scritto: “Lo stolto nel ridere alza la voce”…

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Il nono grado dell’umiltà è proprio del monaco che sa dominare la lingua e, osservando fedelmente il silenzio, tace finché non è interrogato, perché …

Capitolo VII – L’umiltà – 55

Capitolo VII – L’umiltà – 55

L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei …

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei …

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe …

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

Il quarto grado dell’umiltà è quello del monaco che, pur incontrando difficoltà, contrarietà e persino offese non provocate nell’esercizio dell’obbedienza, …

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Terzo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco per amore di Dio si sottomette al superiore in assoluta obbedienza, a imitazione del Signore, del quale …

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

Il secondo grado dell’umiltà è quello in cui, non amando la propria volontà, non si trova alcun piacere nella soddisfazione dei propri desideri, ma si …

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

Dobbiamo quindi guardarci dalle passioni malsane, perché la morte è annidata sulla soglia del piacere. Per questa ragione la Scrittura prescrive:

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

Ci è poi vietato di fare la volontà propria, dato che la Scrittura ci dice: “Allontanati dalle tue voglie” e per di più nel Pater chiediamo a …

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione…