16. La cucina dell’abate e degli ospiti sia a parte, per evitare che i monaci siano disturbati dall’arrivo improvviso degli ospiti, che non mancano mai in monastero.
17. Il servizio di questa cucina sia affidato annualmente a due fratelli, che sappiano svolgerlo come si deve.
18. A costoro si diano anche degli aiuti, se ce n’è bisogno, perché servano senza mormorare, ma, a loro volta, quando hanno meno da fare, vadano a lavorare dove li manda l’obbedienza.
19. E non solo in questo caso, ma nei confronti di tutti i fratelli impegnati in qualche particolare servizio del monastero, si segua un tale principio
20. e cioè che, se occorre, si concedano loro degli aiuti, mentre, una volta terminato il proprio lavoro, essi devono tenersi disponibili per qualsiasi ordine.
21. Così pure la foresteria, ossia il locale destinato agli ospiti, sia affidata a un monaco pieno di timor di Dio:
22. in essa ci siano dei letti forniti di tutto il necessario e la casa di Dio sia governata con saggezza da persone sagge.
23. Nessuno, poi, a meno che ne abbia ricevuto l’incarico, prenda contatto o si intrattenga con gli ospiti,
24. ma se qualcuno li incontra o li vede, dopo averli salutati umilmente come abbiamo detto e aver chiesta la benedizione, passi oltre, dichiarando di non avere il permesso di parlare con gli ospiti.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
5 aprile |
5 agosto |
5 dicembre |
Capitolo XXIV – La misura della scomunica – 1, 7
La scomunica e, in genere, la punizione disciplinare dev’essere proporzionata alla gravità della colpa e ciò è di competenza dell’abate.
Capitolo XXIII – La Capitolo XXIII – La scomunica per le colpe – 1, 5 per le colpe – 1, 5
Se qualche fratello si dimostrerà ribelle o disobbediente o superbo o mormoratore, o assumerà un atteggiamento di ostilità e di disprezzo
Capitolo XXII – Il dormitorio dei monaci – 1, 8
Ciascun monaco dorma in un letto proprio e ne riceva la fornitura conforme alle consuetudini monastiche e secondo quanto disporrà l’abate.
Capitolo XXI – I decani del monastero – 1, 7
Se la comunità è abbastanza numerosa, si scelgano in essa alcuni monaci di buon esempio e di santa vita per costituirli decani; essi vigileranno
Capitolo XX – La riverenza nella preghiera – 1, 5
Se quando dobbiamo chiedere un favore a qualche personaggio, osiamo farlo solo con soggezione e rispetto, quanto più dobbiamo rivolgere
Capitolo XIX – La partecipazione interiore all’Ufficio divino – 1, 6
Sappiamo per fede che Dio è presente dappertutto e che “gli occhi del Signore guardano in ogni luogo i buoni e i cattivi”, ma dobbiamo crederlo
Capitolo XVIII – L’ordine dei salmi nelle ore del giorno – 20, 25
Una volta fissato l’ordine della salmodia di tutti i salmi rimanenti vengano distribuiti in parti uguali nei sette Uffici notturni, dividendo
Capitolo XVIII – L’ordine dei salmi nelle ore del giorno – 12, 19
Il Vespro poi si celebri ogni giorno con il canto di quattro salmi, dal 109 fino al 147; eccettuando quelli che sono riservati alle altre Ore, cioè
Capitolo XVIII – L’ordine dei salmi nelle ore del giorno – 7, 11
A Terza, Sesta e Nona del lunedì si dicano le ultime nove strofe del salmo 118, tre per ciascuna Ora. Esaurito questo salmo in due giorni
Capitolo XVIII – L’ordine dei salmi nelle ore del giorno – 1, 6
Prima di tutto si dica il versetto: “O Dio, vieni in mio soccorso; Signore, affrettati ad aiutarmi”, il Gloria e poi l’inno di ciascuna Ora.
Capitolo XVII – Salmi delle ore del giorno – 1, 10
Abbiamo già stabilito l’ordine della salmodia per l’Ufficio notturno e per le Lodi; adesso provvediamo per le altre Ore. All’ora di Prima si dicano tre
Capitolo XVI – La celebrazione dei divini Offici durante le ore del giorno – 1, 5
“Sette volte al giorno ti ho lodato”, dice il profeta. Questo sacro numero di sette sarà adempiuto da noi, se assolveremo i doveri del nostro servizio