1. Quando si presenta un aspirante alla vita monastica, non bisogna accettarlo con troppa facilità,
2. ma, come dice l’Apostolo: “Provate gli spiriti per vedere se vengono da Dio”.
3. Quindi, se insiste per entrare e per tre o quattro giorni dimostra di saper sopportare con pazienza i rifiuti poco lusinghieri e tutte le altre difficoltà opposte al suo ingresso, perseverando nella sua richiesta,
4. sia pure accolto e ospitato per qualche giorno nella foresteria.
5. Ma poi si trasferisca nel locale destinato ai novizi, perché vi ricevano la loro formazione, vi mangino e vi dormano.
6. Ad essi venga inoltre preposto un monaco anziano, capace di conquistare le anime, con l’incarico di osservarli molto attentamente.
7. In primo luogo bisogna accertarsi se il novizio cerca veramente Dio, se ama l’Ufficio divino, l’obbedienza e persino le inevitabili contrarietà della vita comune.
8. Gli si prospetti tutta la durezza e l’asperità del cammino che conduce a Dio.
9. Se darà sicure prove di voler perseverare nella sua stabilità, dopo due mesi gli si legga per intero questa Regola
10. e gli si dica: “Ecco la legge sotto la quale vuoi militare; se ti senti di poterla osservare, entra; altrimenti, va’ pure via liberamente”.
11. Se persisterà ancora nel suo proposito, sia ricondotto nel suddetto locale dei novizi e si metta la sua pazienza alla prova in tutti i modi possibili.
12. Passati sei mesi, gli si legga di nuovo la Regola, perché prenda coscienza dell’impegno che sta per assumersi.
13. E se continua a perseverare, dopo altri quattro mesi, gli si legga ancora una volta la stessa Regola.
14. Se allora, dopo aver seriamente riflettuto, prometterà di essere fedele in tutto e di obbedire a ogni comando, sia pure accolto nella comunità,
15. ma sappia che anche l’autorità della Regola gli vieta da quel giorno di uscire dal monastero
16. e di sottrarsi al giogo della disciplina monastica che, in una così prolungata deliberazione, ha avuto la possibilità di accettare o rifiutare liberamente.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
11 aprile |
11 agosto |
11 dicembre |
Capitolo LXIII – L’ordine della comunità – 10, 19
I più giovani, dunque, trattino con riguardo i più anziani, che a loro volta li ricambino con amore. Anche quando si chiamano tra loro
Capitolo LXIII – L’ordine della comunità – 1, 9
Nella comunità ognuno conservi il posto che gli spetta secondo la data del suo ingresso o l’esemplarità della sua condotta o la volontà
Capitolo LXII – I sacerdoti del monastero – 1, 11
Se un abate desidera che uno dei suoi monaci sia ordinato sacerdote o diacono per il servizio della comunità scelga in essa un fratello degno
Capitolo LXI – L’accoglienza dei monaci forestieri – 6, 14
Se però, quando era ospite si è dimostrato pieno di pretese e di difetti, non solo non dev’essere aggregato alla comunità, ma bisogna dirgli
Capitolo LXI – L’accoglienza dei monaci forestieri – 1, 5
Se un monaco forestiero, giunto di lontano, vuole abitare nel monastero in qualità di ospite e si dimostra soddisfatto
Capitolo LX – I sacerdoti aspiranti alla vita monastica – 1, 9
Se qualche sacerdote chiede di essere ammesso nel monastero, non bisogna affrettarsi troppo ad accogliere la sua richiesta.
Capitolo LIX – I piccoli oblati – 1, 8
Se qualche persona facoltosa volesse offrire il proprio figlio a Dio nel monastero e il ragazzo è ancora piccino, i genitori stendano …
Capitolo LVIII – Norme per l’accettazione dei fratelli – 17, 29
Al momento dell’ammissione faccia in coro, davanti a tutta la comunità, solenne promessa di stabilità, conversione continua e obbedienza
Capitolo LVII – I monaci che praticano un’arte o un mestiere – 1, 9
Se in monastero ci sono dei fratelli esperti in un’arte o in un mestiere, li esercitino con la massima umiltà, purché l’abate lo permetta.
Capitolo LVI – La mensa dell’abate – 1, 3
L’abate mangi sempre in compagnia degli ospiti e dei pellegrini. Ma quando gli ospiti sono pochi, può chiamare alla sua mensa i monaci
Capitolo LV – Gli abiti e le calzature dei monaci – 15, 22
Per la fornitura dei letti poi bastino un pagliericcio, una coperta di grossa tela, un coltrone e un cuscino di paglia o di crine. I letti, però, devono
Capitolo LV – Gli abiti e le calzature dei monaci – 1, 14
Bisogna dare ai monaci degli abiti adatti alle condizioni e al clima della località in cui abitano, perché nelle zone fredde si ha maggiore necessità