1. Se qualche sacerdote chiede di essere ammesso nel monastero, non bisogna affrettarsi troppo ad accogliere la sua richiesta.
2. Ma se continua a insistere in questa preghiera, sappia che dovrà osservare tutta la disciplina della Regola,
3. senza la minima attenuazione, in modo che gli si possa dire con la Scrittura: “Amico, che sei venuto a fare?”.
4. Gli si conceda tuttavia di prender posto dopo l’abate, di dare la benedizione e di recitare le preci finali, purché l’abate disponga così;
5. altrimenti non pretenda assolutamente nulla, anzi sia per tutti un esempio di umiltà, ben sapendo di essere soggetto alla disciplina della Regola.
6. E se per caso nella comunità si dovesse trattare dell’assegnazione delle cariche o di qualche altro affare,
7. occupi il posto che gli spetta corrispondentemente al suo ingresso in monastero e non quello che gli è stato concesso in considerazione della sua dignità sacerdotale.
8. Se poi qualche chierico, spinto dallo stesso desiderio, volesse essere aggregato alla comunità, sia assegnato a un posto di un certo riguardo,
9. ma sempre a condizione che prometta anche lui l’osservanza della Regola e la propria stabilità.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
14 aprile |
14 agosto |
14 dicembre |
Capitolo II – L’Abate – 23, 29
Per quanto riguarda poi la direzione dei monaci, bisogna che tenga presente la norma dell’apostolo: “Correggi, esorta, rimprovera”e precisamente
Capitolo II – L’Abate – 16, 22
Si guardi dal fare preferenze nelle comunità: non ami l’uno più dell’altro, a eccezione di quello che…
Capitolo II – L’Abate – 11, 15
Dunque, quando uno assume il titolo di Abate deve imporsi ai propri discepoli con un duplice insegnamento,
Capitolo II – L’Abate – 1, 10
Un abate degno di stare a capo di un monastero deve sempre avere presenti le esigenze implicite nel suo nome, mantenendo le proprie azioni al livello di superiorità che esso comporta.
Capitolo I – Le varie categorie di monaci – 6, 13
La terza categoria di monaci, veramente detestabile è formata dai sarabaiti: molli come piombo, perché non sono stati temprati come l’oro nel crogiolo dell’esperienza di una regola,
Capitolo I – Le varie categorie di monaci – 1, 5
E’ noto che ci sono quattro categorie di monaci. La prima è quella dei cenobiti,
La Regola di san Benedetto – Prologo 45, 50 – Fine del prologo
Bisogna dunque istituire una scuola del servizio del Signore
La Regola di san Benedetto – Prologo 39, 44
Dunque, fratelli miei, avendo chiesto al Signore a chi toccherà la grazia di dimorare nella sua tenda, abbiamo appreso quali sono le condizioni per rimanervi, purché sappiamo comportarci nel modo dovuto.
La Regola di san Benedetto – Prologo 33, 38
Perciò il Signore stesso dichiara nel Vangelo: “Chi ascolta da me queste parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio il quale edificò la sua casa sulla roccia.
La Regola di san Benedetto – Prologo 21, 32
Armati dunque di fede e di opere buone, sotto la guida del Vangelo, incamminiamoci per le sue vie in modo da meritare la visione di lui, che ci ha chiamati nel suo regno.
La Regola di san Benedetto – Prologo 14, 20
Quando poi il Signore cerca il suo operaio tra la folla, insiste dicendo:
La Regola di san Benedetto – Prologo 8, 13
Alziamoci, dunque, una buona volta, dietro l’incitamento della Scrittura che esclama: “E’ ora di scuotersi dal sonno!”