1. “Ciascuno ha da Dio il proprio dono, chi in un modo, chi in un altro”2. ed è questo il motivo per cui fissiamo la quantità del vitto altrui con una certa perplessità.3. Tuttavia, tenendo conto della cagionevole costituzione dei più gracili, crediamo che a tutti possa bastare un quarto di vino a testa.4. Quanto ai fratelli che hanno ricevuto da Dio la forza di astenersene completamente, sappiano che ne riceveranno una particolare ricompensa.5. Se però le esigenze locali o il lavoro o la calura estiva richiedessero una maggiore quantità, sia in facoltà del superiore concederla, badando sempre a evitare la sazietà e ancor più l’ubriachezza.6. Per quanto si legga che il vino non è fatto per i monaci, siccome oggi non è facile convincerli di questo, mettiamoci almeno d’accordo sulla necessità di non bere fino alla sazietà, ma più moderatamente,7. perché “il vino fa apostatare i saggi”.8. I monaci poi che risiedono in località nelle quali è impossibile procurarsi la suddetta misura, ma se ne trova solo una quantità molto minore o addirittura nulla, benedicano Dio e non mormorino:9. è questo soprattutto che mi preme di raccomandare, che si guardino dalla mormorazione.Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date: 19 marzo 19 luglio 18 novembre