1. Abbiamo già stabilito l’ordine della salmodia per l’Ufficio notturno e per le Lodi; adesso provvediamo per le altre Ore.
2. All’ora di Prima si dicano tre salmi separatamente, ciascuno con il proprio Gloria
3. e l’inno della stessa Ora segua il versetto Deus in adiutorium prima di iniziare i salmi.
4. Finiti i tre salmi, si reciti una sola lezione, il versetto, il Kyrie eleison e le preci finali.
5. A Terza, a sesta e a Nona si celebri l’Ufficio secondo lo stesso ordine e cioè il versetto iniziale, gli inni delle rispettive Ore, tre salmi, la lezione, il versetto, il Kyrie eleison e le preci finali.
6. Se la comunità fosse numerosa, si salmeggi con le antifone, altrimenti si recitino i salmi tutti di seguito.
7. L’Ufficio del Vespro comprenda quattro salmi con le antifone,
8. dopo i quali si reciti la lezione, quindi il responsorio, l’inno, il versetto, il cantico del Vangelo, il Kyrie e il Pater, a cui segue il congedo.
9. Compieta, infine, consista in tre salmi di seguito, senza antifona,
10. ai quali segua l’inno della medesima ora, una sola lezione, il versetto, il Kyrie eleison e la benedizione con cui si conclude.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
20 febbraio |
21 giugno |
18 ottobre |
Capitolo LXXIII – La modesta portata di questa regola – 1, 9 Fine della Regola
Abbiamo abbozzato questa Regola con l’intenzione che, mediante la sua osservanza nei nostri monasteri, riusciamo almeno
Capitolo LXXII – Il buon zelo dei monaci – 1, 12
Come c’è un cattivo zelo, pieno di amarezza, che separa da Dio e porta all’inferno, così ce n’è uno buono, che allontana dal peccato
Capitolo LXXI – L’obbedienza fraterna – 1, 9
La virtù dell’obbedienza non dev’essere solo esercitata da tutti nei confronti dell’abate, ma bisogna anche che i fratelli si obbediscano
Capitolo LXX – Divieto di arrogarsi la riprensione dei confratelli – 1, 7
Nel monastero si deve sopprimere decisamente ogni occasione di arbitri e di soprusi; perciò dichiariamo che non è permesso
Capitolo LXIX – Divieto di arrogarsi le difese dei confratelli – 1, 4
Bisogna evitare in tutti i modi che per qualsiasi motivo un monaco si provi a difendere un altro o ad assumerne in certo modo la protezione,
Capitolo LXVIII – Le obbedienze impossibili – 1, 5
Anche se a un monaco viene imposta un’obbedienza molto gravosa, o addirittura impossibile a eseguirsi, il comando del superiore
Capitolo LXVII – I monaci mandati in viaggio – 1, 7
I monaci, che sono mandati in viaggio, si raccomandino alle preghiere di tutti i confratelli e dell’abate; e nell’orazione conclusiva
Capitolo LXVI – I portinai del monastero – 1, 8
Alla porta del monastero sia destinato un monaco anziano e assennato, che sappia ricevere e riportare le commissioni e sia abbastanza maturo
Capitolo LXV – Il priore del monastero – 11, 22
Quindi, per la tutela della pace e della carità ci è sembrato necessario far dipendere l’ordinamento del monastero unicamente dalla volontà
Capitolo LXV – Il priore del monastero – 1, 10
Accade spesso che la nomina del priore dia origine a gravi scandali, perché alcuni, gonfiati da un maligno spirito di superbia e convinti
Capitolo LXIV – L’elezione dell’abate – 7, 22
Il nuovo eletto, poi, pensi sempre al carico che si è addossato e a chi dovrà rendere conto del suo governo e sia consapevole
Capitolo LXIV – L’elezione dell’abate – 1, 6
Nell’elezione dell’abate bisogna seguire il principio di scegliere il monaco che tutta la comunità ha designato concordemente nel timore