1. Come cellerario del monastero si scelga un fratello saggio, maturo, sobrio, che non ecceda nel mangiare e non abbia un carattere superbo, turbolento, facile alle male parole, indolente e prodigo,
2. ma sia timorato di Dio e un vero padre per la comunità.
3. Si prenda cura di tutto e di tutti.
4. Non faccia nulla senza il permesso dell’abate
5. ed esegua fedelmente gli ordini ricevuti.
6. Non dia ai fratelli motivo di irritarsi e,
7. se qualcuno di loro avanzasse pretese assurde, non lo mortifichi sprezzantemente, ma sappia respingere la richiesta inopportuna con ragionevolezza e umiltà.
8. Custodisca l’anima sua, ricordandosi sempre di quella sentenza dell’apostolo che dice: “Chi avrà esercitato bene il proprio ministero, si acquisterà un grado onorevole”.
9. Si interessi dei malati, dei ragazzi, degli ospiti e dei poveri con la massima diligenza, ben sapendo che nel giorno del giudizio dovrà rendere conto di tutte queste persone affidate alle sue cure.
10. Tratti gli oggetti e i beni del monastero con la reverenza dovuta ai vasi sacri dell’altare
11. e non tenga nulla in poco conto.
12. Non si lasci prendere dall’avarizia né si abbandoni alla prodigalità, ma agisca sempre con criterio e secondo le direttive dell’abate.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
8 marzo |
8 luglio |
7 novembre |
Capitolo VII – L’umiltà – 1, 4
La sacra Scrittura si rivolge a noi, fratelli, proclamando a gran voce: “Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Così dicendo,…
Capitolo VI – L’amore del silenzio 1, 8
Facciamo come dice il profeta: “Ho detto: Custodirò le mie vie per non peccare con la lingua; ho posto un freno sulla mia bocca, non ho parlato, mi sono …
Capitolo V – L’obbedienza – 14, 19
Ma questa obbedienza sarà accetta a Dio e gradevole agli uomini, se il comando ricevuto verrà eseguito senza esitazione, lentezza o tiepidezza e tantomeno…
Capitolo V – L’obbedienza – 1, 13
Il segno più evidente dell’umiltà è la prontezza nell’obbedienza. Questa è caratteristica dei monaci che non hanno niente più caro di Cristo e, a motivo …
Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere – 63, 78
Adempiere quotidianamente i comandamenti di Dio. Amare la castità, non odiare nessuno, non essere geloso, non coltivare l’invidia,
Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere – 44, 62
Temere il giorno del giudizio, tremare al pensiero dell’inferno, anelare con tutta l’anima alla vita eterna, prospettarsi sempre la possibilità della morte.
Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere – 22, 43
Non dare sfogo all’ira, non serbare rancore, non covare inganni nel cuore, non dare un falso saluto di pace, non abbandonare la carità.
Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere – 1, 21
Prima di tutto amare il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze; poi il prossimo come se stesso.
Capitolo III – La consultazione della comunità – 7, 13
Dunque in ogni cosa tutti seguano come maestra la Regola e nessuno osi allontanarsene.Nessun membro della comunità segua la volontà propri
Capitolo III – La consultazione della comunità – 1, 6
Ogni volta che in monastero bisogna trattare qualche questione importante, l’abate convochi tutta la comunità ed esponga personalmente l’affare in oggetto
Capitolo II – L’Abate – 33, 40
Soprattutto si guardi dal perdere di vista o sottovalutare la salvezza delle anime, di cui è responsabile, per preoccuparsi eccessivamente delle realtà
Capitolo II – L’Abate – 30, 32
L’abate deve sempre ricordarsi quel che è e come viene chiamato, nella consapevolezza che sono maggiori le esigenze poste a colui al quale è stato…