Idea, guardare o vedere. Il significato profondo

Idea, guardare o vedere. Il significato profondo

Idea, guardare o vedere. Il significato profondo e i proverbi

Tutto è cominciato perché volevo dare il significato a un effetto magico, non avrei mai pensato di riscoprire il valore della parola idea grazie ad un gioco con le carte.

“Ho un idea!”; significa che sono proprio li. È come quando la vedi dall’interno.

La sto guardando. È come se la guardassi dall’esterno.

Vorrei che per un momento voi pensaste all’azione: guardo il mio corpo e vedo il mio corpo. Come la percepiamo? Come percepiamo il nostro corpo?

Chiudi gli occhi e rifletti sulla differenza.

Come è? Che sensazioni hai avuto?

Vorrei ora raccogliere alcuni proverbi. Quando vuoi compila il form e li inserirò qui sotto

Vedere

  • Chi s’è visto s’è visto!
  • Dio vede e provvede
  • Il buongiorno si vede dal mattino
  • Occhio non vede cuore non duole
  • Vedi Napoli e poi muori
  • Chi getta un seme lo deve coltivare, se vuol vederlo con il tempo germogliare.

Guardare

  • A caval donato non gli si guarda in bocca.
  • Bisogna guardare non a quello che entra, ma a quello che esce.
  • Chi più guarda, meno vede.

Chi sta a guardare non soffre.

guardare e vedere: ho avuto un’idea

guardare e vedere: ho avuto un’idea

Ho un idea? Cosa accade nella nostra mente?

Riflettiamo sul valore della parola idea. Idea ha un significato interessantissimo. Approfondiamo.

Ho scoperto recentemente che idea ha un significato diverso da quello che normalmente le attribuivo. Essa trae le sue origini dal termine greco “vedere”.

Leggete bene la parola “Idea”, usate la e (è) aperta; questo è ciò che consiglia la dizione italiana.

Guardare richiede spesso molta energia e un’attenta analisi dei dettagli.

Vedere ci permettere di vivere un’idea di essere dentro, all’origine di un nuovo percorso.

Vedere e guardare – Differenze
Ecco un appunto di Italiano basato su un’analisi approfondita, argomentato attraverso numerosi esempi, sul diverso significato dei due verbi e sul loro (conseguente) diverso utilizzo.
Vedere e guardare sono verbi dal significato profondamente diverso e non sempre (io direi quasi mai) fungono da sinonimi. Cerchiamo di capire il perché attraverso un semplice esempio:

– In questi giorni ho visto la differenza tra lui e te.
– In questi giorni ho guardato la differenza tra lui e te.

Partiamo dalle sensazioni.
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definizione del verbo guardare presente nel Vocabolario Treccani.it:

«Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare senza vedere, così come si può vedere qualche cosa senza rivolgervi intenzionalmente o coscientemente lo sguardo) […]».


Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere.
(Henry David Thoreau)


Oggi ho avuto un’idea, una visione, imparerò a donare il potere di vedere il mondo dopo averlo guardato.

dieci buone regole a tavola e la nostra tovaglia

dieci buone regole a tavola e la nostra tovaglia

Le dieci buone regole a tavola e la storia di mio papà.

Mangiavamo sempre da soli, sì da soli; mio papà e mia mamma erano titolari di due piccole imprese lui fotografo, lei albergatrice.

Tuttavia qualche volta alla domenica si riusciva mangiare assieme, vuoi perché uno chiamava l’altro e alla fine c’eravamo tutti. Era un momento importante.

Quando mio padre cominciò a non star bene, egli arrivava dopo che avevamo finito a tavola. Si appartava e mangiava da solo.

Allora ci fu dato un consiglio: mettere la tovaglia e imbandire la tavola anche per lui. Non lo avevamo mai fatto. Fu un successo. Ancora oggi, la nostra famiglia, nelle occasioni importanti, mette la tovaglia e rispetta (quasi sempre) le dieci regole.

  • Mangiare tutti insieme
  • Niente cellulare a tavola
  • Spegnere la televisione
  • Gustarsi il pasto (consiglio di appoggiare la forchetta dopo ogni boccone)
  • Tutto il cibo è buono (ancora di più quando è quello di stagione)
  • Dire per favore e grazie
  • Non parlare con la bocca piena
  • Non finire quello che c’è nel piatto
  • Non alzarsi prima di aver finito
  • Dare il “bacio” al cuoco

buon appetito

Il tempo e le circostanze possono cambiare

Il tempo e le circostanze possono cambiare

Il tempo e le circostanze possono cambiare in ogni momento.

Quando un uccello è vivo, mangia le formiche. Quando l’uccello e morto, le formiche mangiano l’uccello.

Non sottostimare o ferire nessuno nella vita. Puoi essere potente oggi, ma ricorda: Il tempo è più potente di te!

Un albero serve a creare un milione di fiammiferi. Ma basta un solo fiammifero per bruciare milioni di alberi.

Perciò sii buono e fai cose buone.

Il tempo è la realtà più preziosa che abbiamo e il segreto sta sempre nel donarlo. Solo in questo modo arriveremo alla fine dei nostri giorni senza rimpianti.

Tra qualche tempo mi piacerebbe raccontarti un’altra storia sulla resina degli alberi e quando vuoi puoi sempre regalarmi una tua perla di saggezza. Sarò lieto di condividerla.

Dice il vecchio saggio: chi ha tempo non aspetti tempo.

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la “parola” è appannaggio di pochi?

la “parola” è appannaggio di pochi?

Nostra convinzione è che la “ parola ” sia appannaggio di pochi, ma essa è strumento che può essere sfruttato validamente.

Non ignoriamo certo che alcune categorie di persone, insegnanti, avvocati, rappresentanti, ecc., fanno della parola un uso ampio e intenso, ma pensiamo pure che il più delle volte ciò che viene espresso sia affidato solo all’istinto, e che quindi, di sovente, non riesca del tutto efficace.

L’espressione viene viziata dall’ignoranza di come si possano portare più chiari e ben delineati i propri accenti a chi ci ascolta, e di come si riesca, dopo uno studio appropriato, a dare spontaneamente, senza toni falsi, un maggior peso, un valore e un’efficacia migliori a tutte le componenti del discorso.

A tendere insomma più facilmente alle finalità che chi parla si propone di ottenere. Questa finalità diviene poi di importanza determinante quando, per esempio, l’interlocutore di un insegnante non sia un normale soggetto, ma abbisogni di un intervento educativo correttivo.

L’azione principale di chi parla, allora, non dovrà essere intralciata ma favorita dall’eloquio e le ragioni sono facilmente intuibili.

Tuttavia, anche nei normali rapporti tra persone la fruibilità e la correttezza, che noi auspichiamo, recitano un ruolo primario.

Spesso, la coscienza di non riuscire ad essere intesi e capiti con piacere, favore, nitidezza e nel senso giusto, pone del limiti al comportamento di una persona e ne modifica l’atteggiamento nella: vita di relazione.

la magia è nel potere delle parole

tra il dire e il fare c’è di mezzo il cominciare

tra il dire e il fare c’è di mezzo il cominciare

tra il dire e il fare c’è di mezzo il cominciare

Poi si può aggiungere.

“Perché se ci metti il mare rischi pure di annegare.”

Trovo questa citazione semplicemente fantastica, mi ha fatto riflettere molto e l’ho usata quando dovevo far fare la “scelta” a persone indecise.

Ho usato questa metafora anche per concludere la fase finale di una vendita; proprio quando è il momento di chiedere una trattativa o un contratto lo faccio, la dico e subito dopo, faccio seguire la mia dichiarazione con un gran silenzio. Il cliente firma e fa l’ordine. Incredibile.

Una volta ho sentito dire che tra il tra il dire e il fare c’è di mezzo “e il”. Banale? Forse, è comunque un modo diverso d’interpretare questo modo di dire. Un altro modo di dire è anche: Tra il dire e il fare c’è di mezzo il … come.

in google si possono trovare anche altre interpretazioni. Guardatele.

Tra il dire e il fare: cosa metteresti?