Capitolo VII – L’umiltà – 59

Capitolo VII – L’umiltà – 59

Il decimo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non è sempre pronto a ridere, perché sta scritto: “Lo stolto nel ridere alza la voce”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

7 febbraio

8 giugno

8 ottobre

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Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58

56. Il nono grado dell’umiltà è proprio del monaco che sa dominare la lingua e, osservando fedelmente il silenzio, tace finché non è interrogato,
57. perché la Scrittura insegna che “nelle molte parole non manca il peccato”
58. e che “l’uomo dalle molte chiacchiere va senza direzione sulla terra”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

6 febbraio

7 giugno

7 ottobre

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Capitolo VII – L’umiltà – 55

Capitolo VII – L’umiltà – 55

55. L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei superiori e degli anziani.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

5 febbraio

6 giugno

6 ottobre

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Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

51. Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore,
52. umiliandosi e dicendo con il profeta: “Ora io sono un verme e non un uomo, l’obbrobrio degli uomini e il rifiuto della plebe”;
53. “Mi sono esaltato e quindi umiliato e confuso”
54. e ancora: “Buon per me che fui umiliato, perché imparassi la tua legge”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

4 febbraio

5 giugno

5 ottobre

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Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

49. Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei riguardi di tutto quello che gli impone l’obbedienza,
50. ripetendo a se stesso con il profeta: “Sono ridotto a nulla e nulla so; eccomi dinanzi a te come una bestia da soma, ma sono sempre con te”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

3 febbraio

4 giugno

4 ottobre

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Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

44. Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe commesse in segreto,
45. secondo l’esortazione della Scrittura, che dice: “Manifesta al Signore la tua via e spera in lui”.
46. E anche: “Aprite l’animo vostro al Signore, perché è buono ed eterna è la sua misericordia”,
47. mentre il profeta esclama: “Ti ho reso noto il mio peccato e non ho nascosto la mia colpa.
48. Ho detto: “confesserò le mie iniquità dinanzi al Signore” e tu hai perdonato la malizia del mio cuore”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

2 febbraio

3 giugno

3 ottobre

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