Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere  – 44, 62

Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere – 44, 62

44. Temere il giorno del giudizio,
45. tremare al pensiero dell’inferno,
46. anelare con tutta l’anima alla vita eterna,
47. prospettarsi sempre la possibilità della morte.
48. Vigilare continuamente sulle proprie azioni,
49. essere convinti che Dio ci guarda dovunque.
50. Spezzare subito in Cristo tutti i cattivi pensieri che ci sorgono in cuore e manifestarli al padre spirituale.
51. Guardarsi dai discorsi cattivi o sconvenienti,
52. non amare di parlar molto,
53. non dire parole leggere o ridicole,
54. non ridere spesso e smodatamente.
55. Ascoltare volentieri la lettura della parola di Dio,
56. dedicarsi con frequenza alla preghiera;
57. in questa confessare ogni giorno a Dio con profondo dolore le colpe passate
58. e cercare di emendarsene per l’avvenire.
59. Non appagare i desideri della natura corrotta,
60. odiare la volontà propria,
61. obbedire in tutto agli ordini dell’abate, anche se – Dio non voglia! – questi agisse diversamente da come parla, ricordando quel precetto del Signore:” Fate quello che dicono, ma non fate quello che fanno”.
62. Non voler esser detto santo prima di esserlo, ma diventare veramente tale, in modo che poi si possa dirlo con più fondamento.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

20 gennaio

21 maggio

20 settembre

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Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere  – 22, 43

Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere – 22, 43

22. Non dare sfogo all’ira,
23. non serbare rancore,
24. non covare inganni nel cuore,
25. non dare un falso saluto di pace,
26. non abbandonare la carità.
27. Non giurare per evitare spergiuri,
28. dire la verità con il cuore e con la bocca,
29. non rendere male per male,
30. non fare torti a nessuno, ma sopportare pazientemente quelli che vengono fatti a noi;
31. amare i nemici,
32. non ricambiare le ingiurie e le calunnie, ma piuttosto rispondere con la benevolenza verso i nostri offensori,
33. sopportare persecuzioni per la giustizia.
34. Non essere superbo,
35. non dedito al vino,
36. né vorace,
37. non dormiglione,
38. né pigro;
39. non mormoratore,
40. né maldicente.
41. Riporre in Dio la propria speranza,
42. attribuire a Lui e non a sé quanto di buono scopriamo in noi,
43. ma essere consapevoli che il male viene da noi e accettarne la responsabilità.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

19 gennaio

20 maggio

19 settembre

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Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere  – 1, 21

Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere – 1, 21

1. Prima di tutto amare il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze;
2. poi il prossimo come se stesso.
3. Quindi non uccidere,
4. non commettere adulterio,
5. non rubare,
6. non avere desideri illeciti,
7. non mentire;
8. onorare tutti gli uomini,
9. e non fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi.
10. Rinnegare completamente se stesso. per seguire Cristo;
11. mortificare il proprio corpo,
12. non cercare le comodità,
13. amare il digiuno.
14. Soccorrere i poveri,
15. vestire gli ignudi,
16. visitare gli infermi,
17. seppellire i morti,
18. alleviare tutte le sofferenze,
19. consolare quelli che sono nell’afflizione.
20. Rendersi estraneo alla mentalità del mondo;
21. non anteporre nulla all’amore di Cristo.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

18 gennaio

19 maggio

18 settembre

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Capitolo III – La consultazione della comunità – 7, 13

Capitolo III – La consultazione della comunità – 7, 13

7. Dunque in ogni cosa tutti seguano come maestra la Regola e nessuno osi allontanarsene.
8. Nessun membro della comunità segua la volontà propria,
9. né si azzardi a contestare sfacciatamente con l’abate, dentro o fuori del monastero.
10. Chi si permette un simile contegno, sia sottoposto alle punizioni previste dalla Regola.
11. L’abate però dal canto suo operi tutto col timor di Dio e secondo le prescrizioni della Regola, ben sapendo che di tutte le sue decisioni dovrà certamente rendere conto a Dio, giustissimo giudice.
12. Se poi in monastero si devono trattare questioni di minore importanza, si serva solo del consiglio dei più anziani,
13. come sta scritto: “Fa’ tutto col consiglio e dopo non avrai a pentirtene”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

17 gennaio

18 maggio

17 settembre

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Capitolo III – La consultazione della comunità – 1, 6

Capitolo III – La consultazione della comunità – 1, 6

1. Ogni volta che in monastero bisogna trattare qualche questione importante, l’abate convochi tutta la comunità ed esponga personalmente l’affare in oggetto.
2. Poi, dopo aver ascoltato il parere dei monaci, ci rifletta per proprio conto e faccia quel che gli sembra più opportuno.
3. Ma abbiamo detto di consultare tutta la comunità, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore.
4. I monaci poi esprimano il loro parere con tutta umiltà e sottomissione, senza pretendere di imporre a ogni costo le loro vedute;
5. comunque la decisione spetta all’abate e, una volta che questi avrà stabilito ciò che è più conveniente, tutti dovranno obbedirgli.
6. D’altra parte, come è doveroso che i discepoli obbediscano al maestro, così è bene che anche lui predisponga tutto con prudenza ed equità.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

16 gennaio

17 maggio

16 settembre

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Capitolo II – L’Abate – 33, 40

Capitolo II – L’Abate – 33, 40

33. Soprattutto si guardi dal perdere di vista o sottovalutare la salvezza delle anime, di cui è responsabile, per preoccuparsi eccessivamente delle realtà terrene, transitorie e caduche,
34. ma pensi sempre che si è assunto l’impegno di dirigere delle anime, di cui un giorno dovrà rendere conto
35. e non cerchi una scusante nelle eventuali difficoltà economiche, ricordandosi che sta scritto :”Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in soprappiù”
36. e anche: “Nulla manca a coloro che lo temono”.
37. Sappia inoltre che chi si assume l’impegno di dirigere le anime deve prepararsi a renderne conto
38. e stia certo che, quanti sono i monaci di cui deve prendersi cura, tante solo le anime di cui nel giorno del giudizio sarà ritenuto responsabile di fronte a Dio, naturalmente oltre che della propria.
39. Così nel continuo timore dell’esame a cui verrà sottoposto il pastore riguardo alle pecore che gli sono state affidate mentre si preoccupa del rendiconto altrui, si fa più attento al proprio
40. e corregge i suoi personali difetti, aiutando gli altri a migliorarsi con le sue ammonizioni.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

15 gennaio

16 maggio

15 settembre

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