La Regola di san Benedetto – Prologo 8, 13

La Regola di san Benedetto – Prologo 8, 13

Prologo

8. Alziamoci, dunque, una buona volta, dietro l’incitamento della Scrittura che esclama: “E’ ora di scuotersi dal sonno!”

9. e aprendo gli occhi a quella luce divina ascoltiamo con trepidazione ciò che ci ripete ogni giorno la voce ammonitrice di Dio:

10. “Se oggi udrete la sua voce, non indurite il vostro cuore!”

11. e ancora: ” Chi ha orecchie per intendere, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese!”.

12. E che dice? ” Venite, figli, ascoltatemi, vi insegnerò il timore di Dio.

13. Correte, finché avete la luce della vita, perché non vi colgano le tenebre della morte”

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

2 gennaio 3 maggio 2 settembre

 

Nessun risultato

La pagina richiesta non è stata trovata. Affina la tua ricerca, o utilizza la barra di navigazione qui sopra per trovare il post.

La Regola di san Benedetto – Prologo 1, 7

La Regola di san Benedetto – Prologo 1, 7

Prologo

1. Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro e apri docilmente il tuo cuore; accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno e mettili in pratica con impegno,

2. in modo che tu possa tornare attraverso la solerzia dell’obbedienza a Colui dal quale ti sei allontanato per l’ignavia della disobbedienza.

3. Io mi rivolgo personalmente a te, chiunque tu sia, che, avendo deciso di rinunciare alla volontà propria, impugni le fortissime e valorose armi dell’obbedienza per militare sotto il vero re, Cristo Signore.

4. Prima di tutto chiedi a Dio con costante e intensa preghiera di portare a termine quanto di buono ti proponi di compiere,

5. affinché, dopo averci misericordiosamente accolto tra i suoi figli, egli non debba un giorno adirarsi per la nostra indegna condotta.

6. Bisogna dunque servirsi delle grazie che ci concede per obbedirgli a ogni istante con tanta fedeltà da evitare, non solo che egli giunga a diseredare i suoi figli come un padre sdegnato,

7. ma anche che, come un sovrano tremendo, irritato dalle nostre colpe, ci condanni alla pena eterna quali servi infedeli che non lo hanno voluto seguire nella gloria.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

1 gennaio 2 maggio 1 settembre

 

Nessun risultato

La pagina richiesta non è stata trovata. Affina la tua ricerca, o utilizza la barra di navigazione qui sopra per trovare il post.

Note

Tutti i post che seguirianno sono testi estratti dal CD-ROM “Montecassino” ediz. FINSIEL, Rivisto e corretto in base alla versione di A. Lentini (“La Regola” – Pubblicazioni Cassinesi)
Se siete interessati a comprendere e a leggere allora potete navigare anche sul sito www.ora-et-labora.net
La Regola di San Benedetto – i 73 capitoli

La Regola di San Benedetto – i 73 capitoli

Prologo

Capitolo I – Le varie categorie di monaci
Capitolo II – L’Abate
Capitolo III – La consultazione della comunità
Capitolo IV – Gli strumenti delle buone opere
Capitolo V – L’obbedienza
Capitolo VI – L’amore del silenzio
Capitolo VII – L’umiltà
Capitolo VIII – L’Ufficio divino nella notte
Capitolo IX – I salmi dell’Ufficio notturno
Capitolo X – L’Ufficio notturno dell’estate
Capitolo XI – L’Ufficio notturno nelle Domeniche
Capitolo XII – Le lodi
Capitolo XIII – Le lodi nei giorni feriali
Capitolo XIV – L’Ufficio vigilare nelle feste dei Santi
Capitolo XV – Quando si deve dire l’alleluia
Capitolo XVI – La celebrazione delle ore del giorno
Capitolo XVII – Salmi delle ore del giorno
Capitolo XVIII – L’ordine dei salmi nelle ore del giorno
Capitolo XIX – La partecipazione interiore all’Ufficio divino
Capitolo XX – La riverenza nella preghiera
Capitolo XXI – I decani del monastero
Capitolo XXII – Il dormitorio dei monaci
Capitolo XXIII – La scomunica per le colpe
Capitolo XXIV – La misura della scomunica
Capitolo XXV – Le colpe più gravi
Capitolo XXVI – Rapporti dei confratelli con gli scomunicati
Capitolo XXVII – La sollecitudine dell’abate per gli scomunicati
Capitolo XXVIII – La procedura nei confronti degli ostinati
Capitolo XXIX – La riammissione dei fratelli che hanno lasciato il monastero
Capitolo XXX – La correzione dei ragazzi
Capitolo XXXI – Il cellerario del monastero
Capitolo XXXII – Gli arnesi e gli oggetti del monastero
Capitolo XXXIII – Il “vizio” della proprietà
Capitolo XXXIV – La distribuzione del necessario
Capitolo XXXV – Il servizio della cucina
Capitolo XXXVI – I fratelli infermi
Capitolo XXXVII – I vecchi e i ragazzi
Capitolo XXXVIII – La lettura in refettorio
Capitolo XXXIX – La misura del cibo
Capitolo XL – La misura del vino
Capitolo XLI – L’orario dei pasti
Capitolo XLII – Il silenzio dopo compieta
Capitolo XLIII – La puntualità nell’Ufficio divino e in refettorio
Capitolo XLIV – La riparazione degli scomunicati
Capitolo XLV – La riparazione per gli errori commessi in coro
Capitolo XLVI – La riparazione per le altre mancanze
Capitolo XLVII – Il segnale per l’Ufficio divino
Capitolo XLVIII – Il lavoro quotidiano
Capitolo XLIX – La Quaresima dei monaci
Capitolo L – I monaci che lavorano lontano o sono in viaggio
Capitolo LI – I monaci che si recano nelle vicinanze
Capitolo LII – La chiesa del monastero
Capitolo LIII – L’accoglienza degli ospiti
Capitolo LIV – La distribuzione delle lettere e dei regali destinati ai singoli monaci
Capitolo LV – Gli abiti e le calzature dei monaci
Capitolo LVI – La mensa dell’abate
Capitolo LVII – I monaci che praticano un’arte o un mestiere
Capitolo LVIII – Norme per l’accettazione dei fratelli
Capitolo LIX – I piccoli oblati
Capitolo LX – I sacerdoti aspiranti alla vita monastica
Capitolo LXI – L’accoglienza dei monaci forestieri
Capitolo LXII – I sacerdoti del monastero
Capitolo LXIII – L’ordine della comunità
Capitolo LXIV – L’elezione dell’abate
Capitolo LXV – Il priore del monastero
Capitolo LXVI – I portinai del monastero
Capitolo LXVII – I monaci mandati in viaggio
Capitolo LXVIII – Le obbedienze impossibili
Capitolo LXIX – Divieto di arrogarsi le difese dei confratelli
Capitolo LXX – Divieto di arrogarsi la riprensione dei confratelli
Capitolo LXXI – L’obbedienza fraterna
Capitolo LXXII – Il buon zelo dei monaci
Capitolo LXXIII – La modesta portata di questa regola

È ora di darsi una regola: è quello che succede quando pensi di migliorare in azienda, te stesso e le persone che hai accanto e decidi veramende di “obbedire” a una Regola nuova.

Grazie Domenico (amico giornalista) che un giorno raccontò di questo “strano” personaggio e di come i monaci benedettini, utilizzando questa Regola, svolgessero tantissime mansioni, pregando diverse volte al giorno, lavorando e costruendo opere enormi, vivendo a lungo e come i monaci avanzassero moltissimo tempo libero.

Note
Tutti i post che seguiranno sono testi estratti dal CD-ROM “Montecassino” ediz. FINSIEL, Rivisto e corretto in base alla versione di A. Lentini (“La Regola” – Pubblicazioni Cassinesi)
Se siete interessati a comprendere e a leggere allora potete navigare sul sito www.ora-et-labora.net

La Regola di san Benedetto – Presentazione

La Regola di san Benedetto – Presentazione

Quale occasione più ghiotta di raccontare la Regola di san Benedetto.

Esiste un calendario per la lettura della “Regola” di san Benedetto; i monaci lo leggono proprio nei giorni in cui verranno pubblicati i post.

Da domani vorrei, per un attimo, attrarre la vostra attenzione e dare il via alla lettura di questo fantastico testo. Sì. “La Regola” di san Benedetto da Norcia. È come un buon vino vecchio e gagliardo: si deve bere a piccoli sorsi.

Tutto è nato dall’illuminazione di due libri: il primo di Mons. Giulio Dellavite: “Se ne ride chi abita i cieli” e il secondo di Massimo Folador: L’organizzazione perfetta.

Grazie Giulio, grazie Massimo.

www.librimondadori.it/libri/se-ne-ride-chi-abita-i-cieli-giulio-dellavite

https://guerini.it/index.php/l-organizzazione-perfetta-1.html

In realtà il percorso è più tortuoso, ma sarete voi a rendere unico il vostro cammino e a trovare l’abate che è in voi. Buona lettura della “Regola” e ovviamente dei due libri consigliati.

Obbidire (ob-audire: dare ascolto), silenzio e umiltà, sono tre parole che scoprirete piano piano e profondamente dentro di voi. Gustatevi queste poche parole giornaliere, proprio come il vostro cibo preferito.

Perché, come dicevano i nostri saggi nonni, “non c’è peggior ascoltatore di chi non vuol sentire” ma è anche vero il contrario.

Seneridechiabitaicieli
organizzazione_perfetta_sito