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Category: La Regola

Capitolo XLIII – La puntualità nell’Ufficio divino e in refettorio – 1, 12

1. All’ora dell’Ufficio divino, appena si sente il segnale, lasciato tutto quello che si ha tra le mani, si accorra con la massima sollecitudine,2. ma nello stesso tempo con gravità,

Capitolo XLII – Il silenzio dopo compieta – 1, 11

1. I monaci devono custodire sempre il silenzio con amore, ma soprattutto durante la notte.2. Perciò in ogni periodo dell’anno, sia di digiuno oppure no, si procederà nel modo seguente:3.

Capitolo XLI – L’orario dei pasti – 1, 9

1. Dalla santa Pasqua fino a Pentecoste i fratelli pranzino all’ora di Sesta, cioè a mezzogiorno, e cenino la sera.2. Invece da Pentecoste in poi, per tutta l’estate, se non

Capitolo XL – La misura del vino – 1, 9

1. “Ciascuno ha da Dio il proprio dono, chi in un modo, chi in un altro”2. ed è questo il motivo per cui fissiamo la quantità del vitto altrui con

Capitolo XXXIX – La misura del cibo – 1, 11

1. Volendo tenere il debito conto delle necessità individuali, riteniamo che per il pranzo quotidiano fissato – a seconda delle stagioni – dopo Sesta o dopo Nona, siano sufficienti due

Capitolo XXXVIII – La lettura in refettorio – 1, 12

1. Alla mensa dei monaci non deve mai mancare la lettura, né è permesso di leggere a chiunque abbia preso a caso un libro qualsiasi, ma bisogna che ci sia

Capitolo XXXVII – I vecchi e i ragazzi – 1, 3

1. Benché la stessa natura umana sia portata alla compassione per queste due età, dei vecchi, cioè, e dei ragazzi, bisogna che se ne interessi anche l’autorità della Regola.2. Si

Capitolo XXXVI – I fratelli infermi – 1, 10

1. L’assistenza agli infermi deve avere la precedenza e la superiorità su tutto, in modo che essi siano serviti veramente come Cristo in persona,2. il quale ha detto di sé:

Capitolo XXXV – Il servizio della cucina – 12, 18

12. Un’ora prima del pranzo, ciascuno dei monaci di turno in cucina riceva, oltre la quantità di cibo stabilita per tutti, un po’ di pane e di vino,13. per poter

Capitolo XXXV – Il servizio della cucina – 1, 11

1. I fratelli si servano a vicenda e nessuno sia dispensato dal servizio della cucina, se non per malattia o per un impegno di maggiore importanza,2. perché così si acquista
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