11. Quindi, per la tutela della pace e della carità ci è sembrato necessario far dipendere l’ordinamento del monastero unicamente dalla volontà del suo abate.
12. E, se è possibile, tutte le attività del monastero siano regolate – come abbiamo già stabilito in precedenza – per mezzo di decani, secondo quanto disporrà l’abate,
13. in modo che, ripartendo l’autorità fra varie persone, non si dia motivo a uno solo di insuperbirsi.
14. Ma se le condizioni locali lo esigono o la comunità lo chiede umilmente e con ragioni fondate e l’abate lo giudica opportuno,
15. nomini egli stesso priore quel monaco che avrà scelto con il consiglio di fratelli timorati di Dio.
16. Il priore, da parte sua, esegua con reverenza gli ordini del suo abate e non faccia nulla contro la volontà o le disposizioni di lui,
17. perché quanto più è stato elevato al di sopra degli altri, tanto maggior impegno deve dimostrare nell’osservanza delle prescrizioni della Regola.
18. Se poi questo priore si rivelerà pieno di difetti o, lusingato dalla vanità, monterà in superbia o darà prova manifesta di disprezzare la santa Regola, sia ammonito a voce per quattro volte,
19. ma, nel caso che non si corregga, si prenda nei suoi confronti il provvedimento disciplinare previsto dalla Regola.
20. Se neppure così si ravvederà, sia deposto dalla carica di priore e sostituito da un altro che ne sia degno.
21. E se in seguito non intenderà starsene quieto e sottomesso in comunità, sia addirittura espulso dal monastero.
22. Ma l’abate, da parte sua, si ricordi sempre che un giorno dovrà rendere conto a Dio di tutte le sue decisioni, per evitare che la fiamma dell’invidia e della gelosia gli divori l’anima.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
23 aprile |
23 agosto |
23 dicembre |
Capitolo VII – L’umiltà – 56, 58
Il nono grado dell’umiltà è proprio del monaco che sa dominare la lingua e, osservando fedelmente il silenzio, tace finché non è interrogato, perché …
Capitolo VII – L’umiltà – 55
L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei …
Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54
Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore
Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50
Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei …
Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48
Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe …
Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43
Il quarto grado dell’umiltà è quello del monaco che, pur incontrando difficoltà, contrarietà e persino offese non provocate nell’esercizio dell’obbedienza, …
Capitolo VII – L’umiltà – 34
Terzo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco per amore di Dio si sottomette al superiore in assoluta obbedienza, a imitazione del Signore, del quale …
Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33
Il secondo grado dell’umiltà è quello in cui, non amando la propria volontà, non si trova alcun piacere nella soddisfazione dei propri desideri, ma si …
Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30
Dobbiamo quindi guardarci dalle passioni malsane, perché la morte è annidata sulla soglia del piacere. Per questa ragione la Scrittura prescrive:
Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23
Ci è poi vietato di fare la volontà propria, dato che la Scrittura ci dice: “Allontanati dalle tue voglie” e per di più nel Pater chiediamo a …
Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18
Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione…
Capitolo VII – L’umiltà – 5, 9
Quindi, fratelli miei, se vogliamo raggiungere la vetta più eccelsa dell’umiltà e arrivare rapidamente a quella glorificazione celeste, a cui si ascende …