da adminsito | 22 Apr, 2016 | comunicAzione, formAzione
Un Giovedì di Aprile assieme ad Alberto Calabria abbiamo intrattenuto i soci e gli ospiti del Rotary Dalmine Centenario, regalando momenti intensi di Magia.
La serata voleva essere l’occasione per divertire attraverso le arti classiche della magia, la magia generale, la manipolazione, la cartomagia e micromagia, la magia mentale conosciuta come “Mentalismo”.
Ci siamo stupiti e abbiamo stupito regalando, ad ogni presente, diversi momenti magici con oggetti che si trovavano sui tavoli come carte, monete, fili, anelli e i nostri racconti e le nostre storie.
Gian Battista e Alberto, l’uno completamente vestito di Bianco affascinando con la prestidigitazione e l’altro completamente di Nero meravigliando con il mentalismo abbiamo raccontato le nostre storie spiegando che non esistono trucchi di magia e che il successo è il participio passato del verbo SUCCEDERE.
Siamo stati ai tavoli interessando il pubblico davvero attento e permettendogli di vedere, sentire e gustare la realtà da un punto di vista diverso e coinvolgente. Il nostro obbiettivo, considerato che è la prima volta che intrattenevamo assieme, non era quello di essere al centro dell’attenzione ma di permettere a ognuno e a tutti gli spettatori il fulcro della serata. La vera missione del mago è credere fermamente che la vera magia è nello spettatore e che spesso “siamo noi i maghi della nostra vita e del nostro destino e siamo noi a poter fare ACCEDERE LE COSE quando decidiamo di essere al servizio degli altri”.
La magia incanta e ci permette di stupirci e di ritornare bambini. “Quando ci lasciamo attrarre dal ciò che accade, il mondo ci sembra diverso e permette a noi e ai nostri pensieri di ritornare a credere nei nostri sogni e alla bellezza di ciò che in ogni istante della vita ACCADE e ci MERAVIGLIA. Viviamo il momento, cogliamo l’attimo e facciamoci AFFASCINARE DALLA NOSTRA MAGIA”.
da adminsito | 24 Gen, 2016 | formAzione
Nell’autunno del 1988 Jack Canfield fu invitato a tenere una conferenza sull’amor proprio e sull’efficienza massima in un convegno ad Hong Kong.
Ciò che lo colpì maggiormente delle cose viste durante questo viaggio fu il tempio di Budda a Bangkok, un tempio molto piccolo che custodisce la statua di un Budda d’oro alto più di tre metri, del peso di oltre due tonnellate e mezza, valutato 196 milioni di dollari!
“Era una visione che incuteva timore: – commenta Canfield – un Budda d’oro massiccio dall’aria gentile ma imponente che ci sorrideva dall’alto”.
Accanto alla statua c’era una bacheca in cui era riportata la sua storia:
Nel 1957 alcuni monaci di un monastero dovevano trasferire un Budda d’argilla dal loro tempio a una nuova sede. Il monastero doveva essere trasferito per far posto alla costruzione di una superstrada attraverso Bangkok.
Quando la gru cominciò a sollevare l’idolo gigantesco, il peso era così formidabile che la statua cominciò ad incrinarsi. Per di più cominciò a piovere. Il monaco superiore, preoccupato di non danneggiare il sacro Budda, decise di rimettere a terra la statua e di ricoprirla con un grande telone per proteggerla dalla pioggia.
Più tardi, quella sera, il monaco superiore andò a controllare il Budda. Accese la torcia elettrica sotto il telone per vedere se il Budda era asciutto. Quando la luce raggiunse l’incrinatura, il monaco notò uno strano riflesso. Guardando meglio, si chiese se non potesse esservi qualcosa sotto l’argilla. A mano a mano che venivano via i pezzi d’argilla, il bagliore si faceva più vivido e più esteso.
Trascorsero molte ore di lavoro prima che il monaco si trovasse faccia a faccia con lo straordinario Buddha in oro massiccio. Gli storici ritengono che diverse centinaia di anni prima della scoperta del monaco l’esercito birmano stesse per invadere la Thailandia (allora chiamata Siam).
I monaci siamesi, rendendosi conto che il loro Paese sarebbe stato ben presto attaccato, coprirono il prezioso Budda d’oro con uno strato esterno d’argilla per impedire che il loro tesoro venisse trafugato dai birmani.
Purtroppo, a quanto pare, i birmani massacrarono tutti i monaci siamesi e il loro segreto ben custodito dal Budda d’oro rimase intatto fino a quel giorno fatale del 1957.
Tornando a casa – scrive Canfield – in aereo cominciai a pensare fra me: tutti siamo come il Budda d’argilla, coperti da una crosta di durezza costituita dalla paura, oppure sotto ciascuno di noi vi è un “Budda d’oro” o un “Cristo d’oro” o “un’essenza d’oro” che è il nostro vero Io.
A un certo punto della nostra vita, fra i due e i nove anni d’età, cominciamo a coprire la nostra “essenza d’oro”, il nostro io naturale. Più o meno come il monaco, con martello e scalpello, il nostro compito ora è di scoprire la nostra vera essenza.
Perché non porre tra gli obiettivi del nuovo anno scoprire il tesoro racchiuso dentro di te!
Se cominciamo ad entrare dentro noi stessi, a guardarci con affetto e stima, a capire chi siamo veramente quanto poco diamo e quanto invece potremmo dare a noi stessi ed agli altri se solo ne saremo consapevoli, avremmo probabilmente una visione diversa di noi stessi ed un modo diverso di affrontare la vita.
Una forza ed una sicurezza in più che acquisisci quando sei congruente nelle tue azioni col tuo “IO” vero, interiore.
Lasciate che vi chieda: avete della vostra vita una missione e una visione?
da adminsito | 6 Gen, 2016 | comunicAzione, formAzione
Ieri ho parlato con una grande persona.
Vagando tra i nostri pensieri, in una sintonia unica con lei, mi sono sentito dire: il viaggio, l’esperienza, ti rende ricco e felice, non la destinazione.
Per molti, la destinazione è sicura e a volte può essere la morte. Si può essere anche questa oppure è un nuovo inizio.
Tutto questo mi ha fatto ricordare un video tratto da “La forza del Campione”.
Viviamo ogni istante e saremo ricchi e sempre pronti.
da adminsito | 19 Set, 2014 | formAzione, progettAzione
Clarence M. Jones, uno degli insegnanti del nostro corso a Cincinnati, nell’Ohio, raccontò che l’incoraggiamento e il mostrare quanto sia facile correggersi cambiò completamente la vita di suo figlio.
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da adminsito | 7 Set, 2014 | comunicAzione, formAzione, ipnotizzAzione, progettAzione
La mappa non è il territorio. Si noti che la frase usa il predicato non è.
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da adminsito | 26 Lug, 2014 | comunicAzione, formAzione, progettAzione
Robert Cialdini, psicologo e professore di marketing presso l’Arizona State University, ha identificato (e riportato in un noto libro) 6 categorie all’interno delle quali rientrano le principali tecniche di persuasione:
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