Diversi anni fa ho incontrato il missionario “Marco Roberto Bertoli” e quello che lui ha fatto per noi è stato qualcosa di unico; avvicinarci alla realtà brasiliana dei bambini di strada abbandonati.
Andai a trovarlo in Brasile e lui mi accolse come un suo fratello alla stessa maniera in cui accoglierebbe anche te che stai leggendo adesso.
Un giorno mi racconta una storia. La storia di due ragazzi sbandati che erano venuti a chiedere di essere ospitati nella missione, dove si servono più di millecinquecento pasti e dove, nonostante tutti gli sforzi, è difficile accogliere altri ragazzi e bambini anche per probelmi economici.
Questi due ragazzi erano noti per le loro azioni criminali e il sospetto che fossero li con intenzioni poco nobili, il missionario, le aveva percepite.
Tuttavia, davanti a una scultura del crocefisso nell’ufficio di Roberto, uno dei due ragazzi si inginocchiò: meravigliato disse: “è bellissimo”.
Davanti a questo fatto Roberto mi chiese:
“dovevo decidere se giudicarlo o accoglierlo: tu cosa avresti fatto?”
Per questo motivo vorrei che tu mi stupissi cercando dentro di te la parola opposta di giudizio. Scrivila e mandamela. Farai parte anche tu della cultura dell’accoglienza.
Contrario di "Giudizio"?
Puoi scoprire che guardando la realtà con occhi diversi avrai un giudizio diverso.
Quando solo per un attimo ti metti nei panni della persona che stai iniziando a giudicare, con la sua esperienza, con la sua storia, con i suoi limiti e le sue cellule, allora ti dai subito una risposta e sai che tu avresti fatto peggio. Grazie.
Chiedo sempre alle persone di immaginare come sarebbe la loro vita se non giudicassero gli altri. Qual è per voi l’opposto della parola “Giudizio”?
Mi rispondono: Non giudizio. Ma lo sapere che per l’inconscio la parola “non” non esiste?