Prologo
8. Alziamoci, dunque, una buona volta, dietro l’incitamento della Scrittura che esclama: “E’ ora di scuotersi dal sonno!”
9. e aprendo gli occhi a quella luce divina ascoltiamo con trepidazione ciò che ci ripete ogni giorno la voce ammonitrice di Dio:
10. “Se oggi udrete la sua voce, non indurite il vostro cuore!”
11. e ancora: ” Chi ha orecchie per intendere, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese!”.
12. E che dice? ” Venite, figli, ascoltatemi, vi insegnerò il timore di Dio.
13. Correte, finché avete la luce della vita, perché non vi colgano le tenebre della morte”
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
2 gennaio | 3 maggio | 2 settembre |
Capitolo LV – Gli abiti e le calzature dei monaci – 1, 14
Bisogna dare ai monaci degli abiti adatti alle condizioni e al clima della località in cui abitano, perché nelle zone fredde si ha maggiore necessità
Capitolo LIV – La distribuzione delle lettere e dei regali destinati ai singoli monaci – 1, 5
Senza il consenso dell’abate nessun monaco può ricevere dai suoi parenti o da qualunque altra persona lettere, oggetti di devozione o altri piccoli
Capitolo LIII – L’accoglienza degli ospiti – 16, 24
La cucina dell’abate e degli ospiti sia a parte, per evitare che i monaci siano disturbati dall’arrivo improvviso degli ospiti, che non mancano mai
Capitolo LIII – L’accoglienza degli ospiti – 1, 15
Tutti gli ospiti che giungono in monastero siano ricevuti come Cristo, poiché un giorno egli dirà: “Sono stato ospite e mi avete accolto”
Capitolo LII – La chiesa del monastero – 1, 5
La chiesa sia quello che dice il suo nome, quindi in essa non si faccia né si riponga altro. Alla fine dell’Ufficio divino escano tutti in perfetto
Capitolo LI – I monaci che si recano nelle vicinanze – 1, 3
Il monaco, che viene mandato fuori per qualche commissione e conta di tornare in monastero nella stessa giornata, non si permetta di mangiare fuori
Capitolo L – I monaci che lavorano lontano o sono in viaggio – 1, 4
I fratelli, che lavorano molto lontano e non possono essere presenti in coro nell’ora fissata per l’Ufficio divino, se l’impossibilità in cui si trovano
Capitolo XLIX – La quaresima dei monaci – 1, 10
Anche se è vero che la vita del monaco deve avere sempre un carattere quaresimale, visto che questa virtù è soltanto di pochi, insistiamo
Capitolo XLVIII – Il lavoro quotidiano – 22, 25
Anche alla domenica si dedichino tutti allo studio della parola di Dio, a eccezione di quelli destinati ai vari servizi. Ma se ci fosse qualcuno tanto
Capitolo XLVIII – Il lavoro quotidiano – 10, 21
Dal 14 settembre, poi, fino al principio della Quaresima, si applichino allo studio fino alle 9, quando celebreranno l’ora di Terza, dopo la quale tutti
Capitolo XLVIII – Il lavoro quotidiano – 1, 9
L’ozio è nemico dell’anima, perciò i monaci devono dedicarsi al lavoro in determinate ore e in altre, pure prestabilite, allo studio della parola di Dio.
Capitolo XLVII – Il segnale per l’Ufficio divino – 1, 4
Bisogna che l’abate si assuma personalmente il compito di dare il segnale per l’Ufficio divino, oppure lo affidi a un monaco diligente in modo che tutto