Articolo da l’Eco di Bergamo del 2017 07 11 pag. 16
Quando l’ipnosi può aiutare a migliorare la comunicazione
IL PERSONAGGIO GIANBATTISTA GUALDI
Quali sono le potenzialità della nostra voce per arrivare al cuore delle persone? Come lasciare un segno indelebile di qualcosa di meraviglioso in qualunque relazione si intreccino i diversi aspetti della nostra vita? E ancora, quali sono le potenzialità della nostra mente per creare fiducia in noi stessi? Di tutto questo, ma di molto altro ancora, si occupa la Comunicazione emozionale un progetto nato “dall’idea di donare degli strumenti innovativi” per creare relazioni di fiducia attraverso una comunicazione efficiente, ed efficace, da spendere nei più diversi contesti, da quello lavorativo a quello familiare.
Il progetto è stato illustrato nei giorni scorsi al Centro congressi Giovanni XXIII da Gian Battista Gualdi, anima e corpo del progetto stesso. Diverse sono le categorie di persone che, grazie a una comunicazione più efficace, possono ottenere risultati significativi, da chi deve parlare in pubblico a chi deve gestire un gruppo classe con particolare riguardo alla capacità di ascolto e di abilità di ogni studente, a chi, nell’ambito famigliare, vuole creare una relazione di fiducia. Un po’ Pnl (la programmazione-neuro -linguistica un sistema di terapia alternativa che cerca di istruire le persone all’auto consapevolezza e alla comunicazione efficace e a cambiare i propri schemi di comportamento mentale ed emozionale) un po’ tecnica che fa ricorso a quello che uno stato mentale nel quale ciascuno di noi si ritrova senza esserne consapevole, il progetto di Comunicazione emozionale fa ricorso anche ipnosi: “Quando ci si sveglia alla mattina con in testa la soluzione a un problema al quale avevamo pensato tutto ii giorno – spiega Gian Battista Gualdi – non è perché ci abbiamo “dormito sopra”, ma perché il cervello ha elaborato per noi la risposta in uno stato ipnotico, in uno stato inconscio.
Prima di tutto bisogna precisare che non esiste l’ipnosi, ma solo l’autoipnosi.
Lavorare con la mente significa proprio questo, vale a dire fornire alle persone quegli strumenti che consentono loro di ampliare la capacità di trasformare i sogni in obiettivi. Obiettivi che producono risultati. Se traduciamo tutto ciò in un contesto lavorativo vuol dire sviluppare la capacità di mettere in atto una Comunicazione che sia conveniente. Capisco le esigenze non espresse della persona che ho davanti, accolgo cioè un suo bisogno e trovo il modo di soddisfarlo, il tutto, si diceva, in un contesto lavorativo produce risultati, cioè business”.
Tiziana Sallese